Nato a Napoli nel 1933, Lucio Del Pezzo studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli e nel 1958 fonda (insieme a Biasi, Di Bello, Fergola, Luca e Persico) il “Gruppo 58” collegato con il “Movimento Nucleare” guidato da Enrico Baj a Milano, e la rivista “Documento Sud”, rassegna d’arte e di cultura d’avanguardia.
Soggiorna a Matera e lavora, oltre che come pittore, come professore di ceramica nell’atelier della Martella, creato dai fratelli Cascella e dall’architetto Quaroni. Decora la cupola della Chiesa di S. Antonio a Stigliano presso Matera con una pittura di 80 mq.

Nel ’60 Lucio Del Pezzo si trasferisce a Milano su invito di Enrico Baj e di Arturo Schwarz; tiene una personale nella Galleria Schwarz e ottiene a Pittsburg uno dei premi “Carnegie International Award”. Nello stesso anno presenta la sua prima personale a New York.
Nel 1964 realizza insieme ad altri artisti, tra cui Baj e Fontana, il Labirinto del Tempo Libero alla XIII Triennale di Milano, ottenendo uno dei premi internazionali. Partecipa alla XXXII Biennale di Venezia. Si trasferisce a Parigi dove abita nel vecchio studio di Max Ernst.

Nel 1966 Lucio Del Pezzo è presente alla XXXIII Biennale di Venezia con una sua sala personale. Realizza un bassorilievo di acciaio inossidabile dipinto per un edificio di Giò Ponti a Milano.
Prima personale a Parigi nel 1968; lo Stato francese acquisisce due sue opere e allestisce la Sala Metafisica al Museo di Grenoble (De Chirico, Max Ernst, Herbin, Carrà, Nevelson, Del Pezzo) e gli commissiona due grandi sculture all’aperto per un complesso di architetture scolastiche.
Nel 1969 Lucio Del Pezzo è invitato a Cuba al Festival Mondiale dei Popoli dove presenta la scultura La tomba di Marat.
Arturo Carlo Quintavalle cura una sua retrospettiva all’Università di Parma nel 1970 . Inizia la collaborazione come progettista grafico con la Olivetti e successivamente con il gruppo automobillistico Renault Italia.

Nel 1974 il Comune di Milano gli dedica una retrospettiva alla Rotonda della Besana curata da Guido Ballo.
Le officine Italsider di Taranto nel 1978 gli dedicano una mostra riservata alla sua produzione seriale (multipli e stampe) e gli commissionano alcune sculture in ferro.
Nel 1979 rientra definitivamente in Italia stabilendosi a Milano.
Negli anni ’80 progetta le scenografie dell’opera Samarcanda di E. Schatz realizzata nei giardini del Museo d’Arte Moderna a Milano, per un concerto di musica antica nel chiostro della chiesa di Ognissanti a Firenze e per una presentazione dell’opera La festa del Principe di Lambertini e Barra al Festival Vesuviano di Ercolano.
Insieme ad altri venti artisti italiani espone nel 1988 al Palazzo delle Arti a Mosca, su invito dell’Unione degli Artisti Russi.
Nel 1991 è invitato in Giappone dove l’architetto Alhadoff gli commissiona una scultura per la ditta Sunstar a Osaka. Tiene la personale Omaggio ad Andrea Mantegna nella Casa del Mantegna a Mantova.
Viaggia in India, Nepal e Polinesia.

Nel 2000 l’Istituto Mathildenhohe a Darmstadt presenta la prima grande retrospettiva della sua opera in Germania.
Nel 2001 disegna quattro grandi rilievi ceramici e una plastica in bronzo per due stazioni della nuova metropolitana di Napoli. 

Lucio Del Pezzo muore a Milano nel 2020.