Živko Djak (Belgrado, 14 gennaio 1942 – Novi Sad, 2 gennaio 2011), incisore e pittore serbo, compie i suoi studi nel corso degli anni Sessanta all’Accademia di Belle Arti di Belgrado sotto la guida di Boško Karanović. 

Nel decennio successivo prosegue la sua formazione presso la Central School of Art di Londra. È uno dei maggiori rappresentanti della scuola jugoslava della sua generazione, come dimostra la sua partecipazione a numerose mostre collettive, nazionali e internazionali, dedicate all’incisione contemporanea est-europea (Zagabria 1968, Vancouver 1968, Parigi 1969, New York 1969, Tunisi 1969). 

In Italia il suo lavoro viene presentato la prima volta nel 1970 alla Galleria dell’Incisione di Milano, a cui seguono le mostre tenute presso la Galleria d’Arte la Sfera di Modena e alla Galeria Rive Gauche di Roma (Djak e Kokotovic) due anni dopo. Tra i vari riconoscimenti si ricordano la Medaglia d’Oro ottenuta alla Biennale Internazionale di Grafica di Trieste nel 1977 e il Perno d’Oro dell’Associazione degli Artisti di Serbia (ULUS) di cui è membro dal 1968. 

Fino agli ultimi anni della sua attività insegna all’Accademia delle Arti di Novi Sad. Per quanto riguarda le collaborazioni editoriali, si ricorda la pubblicazione del catalogo della prima mostra tenuta a Milano, corredato da un’incisione originale dell’autore (Zivko Djak. Acquetinte e disegni, testo di Riccardo Barletta, Milano, Galleria dell’Incisione, 1970). Tra le collaborazioni letterarie si segnala il libro illustrato Camera oscura realizzato insieme a Roberto Sanesi (Pesaro-Milano, La Pergola, 1972). Alcune sue opere si trovano inoltre nei cataloghi dell’editore Cerastico e della Saletta Galaverni (oggi confluita nella raccolta Gabinetto delle Stampe A. Davoli della Biblioteca Panizzi).